Messaggio del Papa in occasione della Giornata Mondiale della Pace

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È all’insegna della nonviolenza il messaggio, diffuso in questi giorni, con cui Papa Francesco ha deciso di celebrare la 50° Giornata Mondiale della Pace prevista per il 1° gennaio 2017.

Una nonviolenza attiva ed elevata a stile di vita quella delle parole del Pontefice, troppo spesso “intesa nel senso di resa, disimpegno e passività”, ma, se “praticata con decisione e coerenza”, capace di produrre risultati impressionanti. “I successi ottenuti dal Mahatma Gandhi e Khan Abdul Ghaffar Khan nella liberazione dell’India, e da Martin Luther King Jr contro la discriminazione razziale”, spiega Francesco, “non saranno mai dimenticati. Le donne, in particolare,” continua,” sono spesso leader di nonviolenza, come, ad esempio, Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che hanno organizzato incontri di preghiera e protesta nonviolenta (pray-ins) ottenendo negoziati di alto livello per la conclusione della seconda guerra civile in Liberia”.

Esempi con i quali anche la Chiesa deve confrontarsi, adoperandosi costantemente alla costruzione della pace mediante la nonviolenza attiva “per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la sua partecipazione ai lavori delle istituzioni internazionali e grazie al contributo competente di tanti cristiani all’elaborazione della legislazione a tutti i livelli”.

Una sfida anche “per i leader politici e religiosi, per i responsabili delle istituzioni internazionali e i dirigenti delle imprese e dei media di tutto il mondo: applicare le Beatitudini nel modo in cui esercitano le proprie responsabilità. Una sfida a costruire la società, la comunità o l’impresa di cui sono responsabili con lo stile degli operatori di pace; a dare prova di misericordia rifiutando di scartare le persone, danneggiare l’ambiente e voler vincere ad ogni costo“.

“In questo senso”, continua il Pontefice, “rivolgo un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari: la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono fondare questo tipo di etica. Con uguale urgenza supplico che si arrestino la violenza domestica e gli abusi su donne e bambini”.

Infine, un augurio e un impegno per il nuovo anno: “Nel 2017, impegniamoci, con la preghiera e con l’azione, a diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza, e a costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa comune”.

“Tutti possono essere artigiani di pace”.

Il Messaggio completo:

La nonviolenza: stile di una politica per la pace

 

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