I volontari del Servizio Civile da Papa Francesco: Siete una forza preziosa

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Più di 7mila persone, tra volontari ed ex volontari, hanno riempito, sabato 26 novembre, l’Aula Paolo VI in occasione dell’Udienza con il Papa.

“Voi siete una forza preziosa, una forza dinamica del Paese. Il vostro apporto è indispensabile per realizzare il bene della società” ha esordito il Pontefice accogliendo i rappresentanti di quei 350mila ragazzi che, dal 2001 a oggi, hanno scelto di svolgere il servizio civile in Italia.

“Il progetto di una società solidale costituisce il traguardo di ogni comunità civile che voglia essere egualitaria e fraterna”, ha continuato poi Bergoglio, sottolineando come tale progetto sia “tradito ogni volta che si assiste passivamente al crescere della disuguaglianza tra le diverse parti sociali o tra le nazioni del mondo; quando si riduce l’assistenza alle fasce più deboli senza che siano garantite altre forme di protezione; quando si accettano pericolose logiche di riarmo e si investono preziose risorse per l’acquisto di armamenti; o ancora quando il povero diventa un’insidia e invece che tendergli la mano lo si relega nella sua miseria”.

“Tutti questi atteggiamenti” ha spiegato Papa Francesco, “rappresentano uno sfregio della nostra società e della sua cultura, immettendo in esse criteri e prassi improntati all’indifferenza e alla sopraffazione, che rendono più povera la vita non solo di chi è dimenticato o discriminato, ma anche di chi dimentica o discrimina, il quale finisce per rimanere chiuso in sé stesso e precludersi l’incontro con la carne dei fratelli, che è la via obbligata per trovare il bene. Mediante il vostro servizio, voi siete chiamati a svolgere una funzione critica nei confronti di queste prospettive contrarie all’umano, e una funzione profetica che mostri quanto sia possibile pensare e agire in modo diverso”.

Un ringraziamento, infine, è stato rivolto anche alle Istituzioni – presenti nella persona del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del Sottosegretario Luigi Bobba – accompagnato dalla richiesta di farsi “sempre più promotrici di un vero spirito solidale nella popolazione.” Perché, ha concluso il Papa, ” Tale sensibilità diventi sempre meno occasionale e più strutturale, fino a pervadere tutto l’agire dei diversi soggetti pubblici e privati. Il grado di civiltà di un popolo, infatti, si misura in base alla capacità di rispettare e promuovere i diritti di ogni persona, a partire dai più deboli”.

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