Servizio Civile Universale – Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto attuativo

Governo: primo Consiglio Ministri presieduto da Renzi

Il 9 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il Decreto legislativo di attuazione della riforma del Servizio civile universale (legge n. 106, 6 giugno 2016). Il provvedimento seguirà l’iter di approvazione dopo aver acquisito i pareri della Conferenza unificata e delle competenti Commissioni parlamentari.

Lo scopo è puntare, spiega il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, “ad accogliere tutte le richieste di partecipazione da parte dei giovani che, per scelta volontaria, intendono fare un’esperienza di grande valore formativo e civile, in grado anche di dare loro competenze utili a migliorare la loro occupabilità”.

Nello specifico, il decreto, che “displina”, recita il Comunicato di Palazzo Chigi, “il servizio civile universale quale strumento di difesa non armata della Patria, di educazione alla pace tra i popoli, di promozione dei valori fondativi della Repubblica”, pare amplierà, rispetto al servizio civile nazionale, i settori di intervento dei volontari, garantendo programmi “nei settori dell’assistenza, della protezione civile, del patrimonio ambientale e della riqualificazione urbana, del patrimonio storico, artistico e culturale, dell’educazione e promozione culturale e dello sport, dell’agricoltura in zona di montagna e sociale, della biodiversità, della promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata, della promozione e tutela dei diritti umani, della cooperazione allo sviluppo, della promozione della cultura italiana all’estero e del sostegno alle comunità di italiani all’estero”.

Un’ulteriore novità sarà portata, finalmente, dalla partecipazione, oltre che dei cittadini dell’Unione Europea, anche degli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. Inoltre, il periodo di servizio dovrebbe acquisire maggiore flessibilità, con una durata  da modulare in base alle esigenze di vita e di lavoro dei giovani (si parla di un periodo varaiabile dagli otto ai dodici mesi), e prevederebbe la possibilità di definire criteri per il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai giovani. Agli operatori volontari impegnati in interventi da realizzarsi in Italia, sarà offerta, poi, la possibilità di effettuare il servizio, per un periodo di tre mesi, in uno dei Paesi dell’Unione europea, al fine di rafforzare il senso di appartenenza all’Unione nonché di facilitare lo sviluppo di un sistema europeo di servizio civile, oppure, in alternativa, di usufruire di un tutoraggio finalizzato alla facilitazione dell’accesso al mercato del lavoro.

Come si era auspicato in prossimità dell’approvazione della Legge di Bilancio, infine, il ministro Poletti ha confermato l’intenzione del Governo di voler concentrare tutte le risorse previste nella legge di stabilità 2016 per la legge di riforma del Terzo Settore sul servizio civile. I fondi per il bando ordinario del servizio civile 2017 potrebbero quindi passare dai 111 milioni previsti nella legge di Bilancio a 257 milioni, qualora l’iter del decreto legislativo si completasse entro l’anno.

Per approfondimenti:

www.governo.it

www.ilsole24ore.com

www.vita.it

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